Trama

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    Benvenuti su Les Misérables rpg, gioco di ruolo basato sul celebre romanzo di Victor Hugo rivisitato in chiave moderna.

    Trama


    Il Gioco di Ruolo è ambientato nel 2016 in una realtà distopica. Durante gli anni Sessanta, in piena Guerra Fredda, un grosso scandalo portò alla luce la corruzione, la concussione, l'illegale giro di denaro e di potere dei governi delle maggiori potenze mondiali, scatenando una guerra civile globale. I popoli, provati dalla Seconda Guerra Mondiale, delusi dai potenti che sembravano prepararsi ad un nuovo conflitto, disgustati dal gioco di queste superpotenze, disconobbero il ruolo dei politici e dei governanti. E fu in questo clima instabile, anarchico, che una classe sociale ormai dimenticata, antica, si erse reclamando il potere che un tempo le era appartenuto. L'aristocrazia tornò al potere, insediandosi con le proprie tradizioni, con la propria solidità e riprese in mano le redini della società, insediandosi ai vertici della stessa. Nel corso dei decenni, ogni Stato si convertì alla Monarchia Assoluta. Nello stesso periodo, si intensificò il nazionalismo ed il patriottismo che si tradussero in un isolamento da parte di ogni Paese. Ogni nazione si concentrò maggiormente sulla politica interna piuttosto che sulla estera o sulla cooperazione internazionale.

    Siamo in Francia, nazione che ha attraversato, come qualunque altra, la guerra civile degli anni Sessanta, e che ora appare chiusa in se stessa. Europa è solo un concetto puramente geografico, non anche economico: le frontiere sono chiuse ed occorre un passaporto o un lasciapassare per varcare il confine. Le condizioni demografiche ricordano quelle ottocentesche, sebbene l'aspettativa di vita raggiunga gli ottant'anni. C'è stata un'involuzione, un regresso. L'umanità ha compiuto passi indietro anziché in avanti: la non collaborazione tra gli Stati, l'annientamento della globalizzazione hanno portato alla retrocessione culturale e tecnologica. La modernità si fonde con l'antico, il progresso si avvale di mezzi desueti per i propri scopi. E così ai cellulari si affiancano lettere scritte a penna, il numero di automobili è drasticamente diminuito, così come quello degli aerei che solcano il cielo. La Guerra Fredda e la bomba atomica hanno lasciato nei popoli lo spauracchio del nucleare e su tale punto pare che tutte le monarchie siano concordi: l'uomo si è spinto troppo oltre con i propri esperimenti. Probabilmente ha raggiunto il punto di non ritorno ed è tempo che torni indietro, che comprenda che non può giocare ad essere Dio. Ogni scoperta scientifica è vista con timore e passata in esame per studiare i suoi effetti negativi piuttosto che benefici; le implicazioni che tale innovazione porterebbe se finisse in pessime mani piuttosto che il bene che potrebbe fare. Ecco dunque che, come previsto da Einstein, l'umanità ha cominciato il suo lento distaccamento dalla tecnologia: "Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre." Il pianeta non è ancora a tali livelli, né sta regredendo ulteriormente. Sembrerebbe, difatti, che ora abbia raggiunto un certo equilibrio, un perfetto connubio tra vecchio e nuovo.

    Parigi, la capitale francese, la culla di quella cultura illuminata, è un perfetto esempio di come antico e moderno collaborino. Dalla storia è stato riproposta la forma di governo: Luigi Filippo di Borbone-Orléans è il re di Francia e ha portato la sua reggia a Versailles, dove vive circondato dai nobili di corte. La stessa Parigi è stata suddivisa in contrade (leggi l'approfondimento sulle contrade) che nel corso degli anni hanno sviluppato simpatie ed antipatie e sono gestite da alcune famiglie nobiliari. L'aristocrazia ama il barocco, nelle sue varie declinazioni. Opulenza, sfarzo, grandezza. Questi sono i termini che più si accompagnano a tale classe sociale.
    Il clero si affianca alla nobiltà. Nel corso dei decenni non ha mai subito alcuna battuta d'arresto, né ha mai visto il proprio potere o la propria ricchezza limitarsi. La Francia è una nazione politicamente laica, tuttavia la religione cattolica è presente in maniera massiccia sul territorio, riuscendo anche ad intromettersi in questioni politiche e temporali. La religione è tornata al suo antico splendore e domina anche la materia, oltre che lo spirito. Si pone allo stesso livello della nobiltà e, naturalmente, è il Santo Padre che incorona un regnante. Il clero occupa chiese ricche, dai candelieri d'oro, così come edifici molto più spartani, di pietra nuda.
    Il secondo gradino della piramide gerarchica francese è occupato dalla milizia: l'organica militare è formata dalle forze armate e dalle forze di polizia. Le prime si suddividono in esercito, marina militare e aeronautica militare operanti rispettivamente via terra, via mare e via aria con il compito di far fronte alla guerra. Le forze di polizia, invece, hanno il compito di tutelare l'ordine pubblico e la pubblica sicurezza. Naturalmente non è raro che le forze armate e le forze di polizia collaborino. Sebbene vi sia un unico sovrano francese, possono verificarsi scaramucce o vere e proprie battaglie nobiliari. Generalmente ogni blasone possiede il proprio esercito che dovrà poi rendere conto al re se si dovesse verificare una guerra contro altri Stati. La polizia, invece, rende conto direttamente al sovrano.
    Nonostante la politica estera sia quasi nulla, ciò non significa che non possano scoppiare guerre o non si possa subire invasioni, dunque compito di Luigi Filippo è di controllare e proteggere i confini francesi.
    Il terzo livello gerarchico è occupato dalla borghesia. Classe sociale in crescita, la borghesia subisce tuttavia il potere dell'aristocrazia che si adopera per mantenere il proprio dominio sulle altre classi sociali. Nonostante dunque sia la borghesia a far girare l'economia, non gode di alcun privilegio economico o finanziario ed è costretta a sottostare alle decisioni della classe nobiliare. I borghesi sono organizzati in sindacati e associazioni; consorzi creati con l'intento di sostenere lo strapotere dell'aristocrazia e di non soccombere ai suoi capricci. Generalmente i borghesi vengono considerati usurai, avari e capitalisti. Vengono quindi snobbati dai blasonati che ritengono che lavorare sia poco dignitoso.
    In ultimo, la plebe. Classe operaia e proletariato. Lavoratori delle fabbriche, senza tetto. Classe dei più poveri, dei dimenticati. Parigi è tanto ricca quanto povera, e i suoi poveri sono lasciati a loro stessi, senza nessuna organizzazione che si prenda cura di loro. Vivono per strada, occupano edifici abbandonati, sopravvivono di espedienti e affollano le prigioni cittadine. I bambini, chiamati monelli, uccellini, sussurrano informazioni e segreti in cambio di un tozzo di pane. Orfani perché privi di genitori o perché abbandonati dai genitori, incapaci di sfamarli, si affollano sulle strade della capitale. C'è chi implora, dilaniato dalla fame, e chi invece ha eletto Parigi a propria madre e gli è sufficiente bearsi del suo cielo terso sopra il capo per sopravvivere.

    La cultura francese non ha perso la sua impronta moderna, la sua ideologia illuminata. Né la sua anima estrosa, colorata, artistica. Parigi è un insieme di colori, di tradizioni, di profumi, di luci. È una città filosofa dove non mancano l'intraprendente borghese o studenti naif. Caratteri diversi si amalgamo in questa splendida metropoli romantica e all'avanguardia, culla del pensiero, e ogni carattere, ogni personalità, contribuisce a rendere vari gli usi e i costumi di Parigi.

    La Francia si può definire una nazione ricca. La sua aristocrazia è riuscita ad evitare qualunque crisi economica e, grazie alle risorse prime disponibili sul territorio e ai suoi collegamenti sul mare, risulta essere perfettamente in grado di provvedere ai propri bisogni e al bisogno della popolazione. La ricchezza media della Francia, tuttavia, non si traduce in una ricchezza del popolo. Parigi è abitata da grandi ricchi e da nullatenenti. Da chi non sa più come investire il proprio denaro e da chi non ha di che mangiare. La percentuale degli ingenti è, come tristemente si può intuire, maggiore rispetto a quella dei ricchi. Il governo di Luigi Filippo può definirsi anonimo. Il sovrano è debole, manipolato dai nobili. Non possiede il pugno di ferro di una guida, tanto che la Francia, ormai, appare quasi più come una monarchia federale: ogni nobile gestisce il proprio territorio e in via del tutto formale è tenuto a renderne conto al monarca. Parigi è dunque nelle mani delle cinque contrade e dei loro nobili, ma una voce si sta sollevando contro Luigi Filippo e l'aristocrazia: il sussurro della rivoluzione attraversa le vie della capitale. È una voce scontenta del governo di Luigi Filippo, una voce che vuole restituire la Repubblica alla Francia, che vuole restituire la Francia al popolo.

    Leggi qui gli approfondimenti sui personaggi originali



    Informazioni Generali


    La Francia, così come ogni altro Stato del pianeta dopo lo scandalo, è una Monarchia Assoluta di stampo ereditario. La sua capitale è Parigi, mentre il re è Luigi Filippo di Borbone-Orléans, il quale vive a Versailles, riportando in auge il modello di corte di Luigi XIV. La lingua ufficiale è il francese, la moneta l'euro, il motto "Liberté, Égalité, Fraternité" e la sua bandiera è costituita da tre bande verticali regolari blu, bianco e rosso. L'inno nazionale è "La Marseillaise".

    Parigi è la città più popolosa della Francia, capoluogo della regione dell'Île-de-France e conta circa 500.000 abitanti. Lo stemma della città è un giglio; il motto è Fluctuat nec mergitur ("È sbattuta dalle onde ma non affonda"). Parigi è divisa in 20 arrondissement municipali, numerati in ordine progressivo partendo dal centro e muovendosi a spirale verso l'esterno, ciascuno dei quali è un municipio:

    ILouvre
    IIBourse
    IIITemple
    IVHôtel-de-Ville
    VPanthéon
    VILuxembourg
    VIIPalais-Bourbon
    VIIIEliseo
    IXOpéra
    XEnclos-Saint-Laurent
    XIPopincourt
    XIIReuilly
    XIIIGobelins
    XIVObservatoire
    XVVaugirard
    XVIPassy
    XVIIBatignolles-Monceau
    XVIIIButte-Montmartre
    XIXButtes-Chaumont
    XXMénilmontant
    CONSULTA LA MAPPA


    La capitale è servita da due aeroporti principali: l'Aeroporto Charles De Gaulle, a nord-est della città e l'aeroporto di Orly, a sud della città. Parigi è inoltre il maggior nodo ferroviario nazionale, con ben sette stazioni importanti e ulteriori più piccole sparse per la città.
    La metropoli è densamente coperta da un sistema di metropolitane, il Métro (14 linee), così come da un grande numero di linee di autobus.



    Edited by mümførd - 20/8/2016, 02:08
     
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