Le contrade

Serpente mitologico dotato di due teste, una ad ogni estremità del corpo, e di occhi che brillano come lampade. Le due teste gli permettono di procedere sia in avanti che all'indietro senza differenza. Quando una testa dorme, l'altra resta sveglia in guardia. In araldica simboleggia la vittoria del Bene sul Male. Lo stemma dell'Anfisbena parigino raffigura il serpente bianco e rosso su sfondo porpora. Il rosso simboleggia nobiltà cospicua, dominio, vendetta, audacia, coraggio, valore, spargimento di sangue in guerra, fortezza, magnanimità, desiderio ardente.

La contrada dell'Anfisbena occupa gli arrondissements 8 (Champs Elysées), 16 (Passy) e 17 (Batignolles-Monceau). È in buoni rapporti con la contrada del Cerbero, mentre mal sopporta la vicina contrada del Centauro.



Creatura mitologica metà uomo e metà cavallo. I centauri sono sempre dipinti con carattere irascibile, violento, selvaggio, rozzo e brutale. La loro particolarità era di possedere tutti i pregi e tutti i difetti del genere umano, portati però a livelli elevatissimi, tanto che nella mitologia sono stati riservati loro ruoli completamente contrastanti: dall'estrema saggezza all'incredibile crudeltà. Il significato araldico è identico a quello mitologico: l'esasperazione delle caratteristiche umane. Lo stemma del Centauro parigino raffigura il mezzo uomo nero su fondale verde. Il verde simboleggia amore, amicizia, abbondanza, allegrezza, vigore, onore, vittoria.

La contrada del Centauro occupa gli arrondissements 1 (Louvre), 2 (Bourse), 9 (Opéra), 10 (Enclos-Saint-Laurent), 18 (Butte-Montmartre) e 19 (Buttes-Chaumont). Mal sopporta le quattro contrade.



Mostro a guardia dell'ingresso degli Inferi. È rappresentato come un cane a tre teste il cui corpo era ricoperto di serpenti velenosi, che ad ogni latrato si rizzavano sibilanti. Il compito del Cerbero era impedire ai vivi di entrare ed ai morti di uscire. In realtà nell'antichità il "nudo suolo" era definito Cerbero (o "lupo degli dei") poiché ogni cosa seppellita pareva essere divorata in breve tempo. In araldica il significato del Cerbero è identico a quello della sua rappresentazione mitologica e dunque indica difesa. Lo stemma del Cerbero parigino raffigura il cane dorato su scudo viola. Il viola, colore piuttosto raro, è principalmente associato ai blasoni ecclesiastici. Simboleggia fede, temperanza, castità, verecondia, devozione, nobiltà cospicua, signorile grandezza, ricompensa d'onore, ricchezza, liberalità, sovranità e regia dignità.

La contrada del Cerbero occupa gli arrondissements 3 (Temple), 4 (Hôtel-de-Ville), 11 (Popincourt), 12 (Reuilly) e 20 (Ménilmontant). È in buoni rapporti con la contrada della Fenice e dell'Anfisbena, mentre mal sopporta la contrada del Centauro e della Viverna.



È una creatura leggendaria rappresentata come un rettile alato, simile al drago della tradizione europea, differendo per l'assenza delle zampe anteriori. Solitamente non soffia fuoco (ma vi sono numerose eccezioni) ed è generalmente di dimensioni non troppo grandi. Caratteristica peculiare è la presenza di un uncino o un pungiglione all'estremità della coda, capace - in alcuni rami delle leggende - di iniettare veleno mortale o paralizzante. Nell'araldica la viverna rappresenta la conquista, indica una casata in ascesa o un nuovo nobiliato. È pertanto simbolo di sovvertimento politico, preferito dalle casate che avevano ottenuto potere o terre grazie ad azioni belliche. Lo stemma della Viverna parigina raffigura il drago blu scuro su campo blu. L'azzurro simboleggia, a causa della sua relazione con il cielo, tutte le virtù più elevate quali devozione, fedeltà, castità, giustizia, santità, bellezza, nobiltà, fortezza, fermezza incorruttibile, vigilanza, vittoria, perseveranza, ricchezza, amore per la patria, buon augurio, fama gloriosa.

La contrada della Viverna occupa gli arrondissements 5 (Panthéon), 13 (Gobelins) e 14 (Observatoire). È una contrada che principalmente pensa a sé, ma non nutre particolari asti nei confronti delle altre.



È un uccello mitologico noto per la sua capacità di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte. Il suo significato araldico è facilmente intuibile: la fenice è simbolo di longevità, di fama imperitura, di nome senza macchia. Lo stemma della Fenice parigina raffigura l'uccello color bronzo scuro su fondale giallo oro. L'oro simboleggia il Sole ed è ritenuto simbolo di fede, clemenza, temperanza, carità e giustizia, felicità, amore, gaudio, nobiltà, splendore, gioia, sovranità.

La contrada della Fenice occupa gli arrondissements 6 (Luxembourg), 7 (Palais-Bourbon) e 15 (Vaugirard). È in buoni rapporti con la contrada del Cerbero, mentre mal tollera la Viverna.